Corsi di Tai Chi Parma

La boxe della suprema polarità: T’ai chi ch’uan (Taiji o Tai Chi)

Annoverato tra gli stili interni delle arti marziali cinesi è nato come tecnica di combattimento, oggi è conosciuto in occidente soprattutto come ginnastica.

Il Tai Chi Chuan è basato sul concetto taoista di Ying-Yang, l’eterna alternanza degli opposti. Esso si è trasformato nel tempo in una raffinata forma di esercizio per la salute anche se esistono scuole che continuano ad insegnarlo ed esercitarlo anche come vero e proprio sistema di difesa.

La pratica del Tai Chi Chuan consiste principalmente nell’esecuzione di una serie di movimenti lenti e circolari che ricordano una danza, ma che in realtà mimano la lotta con un opponente immaginario.

All’interno degli stili del Tai Chi Chuan (Chen, Yang, Sun, Wu, Wod, Hao) i più popolari sono lo Yang e il Chen.

Il primo è il più praticato poiché il Chen richiede un’esercitazione molto più complessa ed esigente.

Oltre al concetto di Yin e Yang, l’espressione che descrive questa tecnica risiede nel concetto di “Forma”, un sistema di movimenti concatenati che vengono eseguiti in un modo lento, uniforme e senza interruzioni.

Tali movimenti possono essere eseguiti a mani nude o con il supporto di particolari armi.

Si ritiene che il fondatore ufficiale del tai chi sia stato Chen Wangting , vissuto tra il 1580 ed il 1660. Egli era un funzionario dell’esercito imperiale, famoso per aver sconfitto gruppi di banditi che derubavano le carovane.

Ritiratosi dalla carica pubblica, egli dedicò il resto della propria vita al perfezionamento della sua abilità marziale, trasmettendone le tecniche ai suoi successori.

Le sequenze marziali che elaborò comprendevano cinque forme  molto dinamiche e una forma di “lunga boxe”.

Lo Stile praticato nella scuola e nei corsi di Tai Chi e Arti Marziali “8 Dragoni” di Parma è lo Yang antico, come insegnato e tramandato dal GM Shin Dae Wong.

Fondato da Yang Luchan, che studiò da ragazzo con Chen Changxing, utilizza movimenti ed azioni che combinano inflessibile, elastico e naturalezza.

Fino al suo arrivo, il taijiquan veniva insegnato unicamente all’interno della famiglia Chen nel loro villaggio, Zhaobao.

Si narra che Chen fosse stato assunto come maestro di arti marziali da un ricco droghiere, affinché insegnasse ai suoi tre figli e che Yang fosse servo nella famiglia di questi.

Egli di nascosto avrebbe spiato le lezioni, esercitandosi poi di notte, finché colto sul fatto o vistosi scoperto dal maestro, che gli chiese di mostrargli le tecniche apprese, dimostrò una tale tecnica e perizia di ciò che aveva “rubato”, che lo fecero accettare come allievo dal M.Chen.

Yang Luchan apprese così bene l’arte marziale che fu capace di lottare e vincere contro un grande esperto di Kung fu, venuto nel villaggio per sfidare il maestro Chen (di qui aveva battuto sia il figlio e  il miglior discepolo della scuola).

Passati i 40 anni, si trasferì poi a Pechino, dove insegnò il taijiquan per la prima volta fuori dal villaggio di Zhaobao, a parenti dell’imperatore e alla Guardia Imperiale. Durante questo tempo notò che alcuni dei praticanti, prima malati e deboli, dopo un periodo di allenamento, erano divenuti molto più forti.

Arrivò così a capire che la pratica del taiji aveva effetti sul prolungamento della vita.

Egli si fece conoscere per i numerosi combattimenti contro altri maestri di arti marziali, che vinse sempre e che gli valsero il titolo di Yang il sempre vittorioso.

Creò quindi un sistema di arti marziali che conteneva sia le applicazioni mortali di autodifesa che di prevenzione contro le malattie e gli squilibri del Qi, nascondendo nella forma un modo per usare il Taijiquan per fini medici.

Il programma comprende forme a mani nude e utilizzo delle armi quali spada, sciabola, lancia.